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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 16/02/2019

Di Antonio Mellone (pubblicato @ 14:45:47 in NohaBlog, linkato 1016 volte)

Una lezione di Economia dovrebbe durare ininterrottamente dieci anni (minuto più, minuto meno), e senza che la teorica curva dell’attenzione mostri alcun segno di cedimento.

Vero è che l’Economia è ben più semplice di quanto molti economisti (nelle fasi recessive più numerosi dei ct della nazionale quando perde) vorrebbero farvi credere; ma, vivaddio, ogni cosa ha bisogno dei suoi tempi per essere spiegata. E compresa.

L’altra sera, non avendo a disposizione i rimanenti 9 anni, 364 giorni, 23 ore e 15 minuti, mi son dovuto limitare ai canonici tre quarti d’ora di Lettura Accademica, ringraziando pure il cielo per la pazienza con la quale l’uditorio dell’Università Popolare di Galatina ha seguito il filo del mio discorso fino alla fine, e addirittura senza che alcuno degli astanti sia cascato dalla sedia abbracciato affettuosamente a Morfeo, o abbia mai palesato la balsamica urgenza di proiettare all’indirizzo del sottoscritto dei rancidi, benché ancora rubicondi, pomi delle solanacee.

Se avessi avuto sufficiente tempo a disposizione avrei spiegato più approfonditamente quanto paracule siano le recenti reciproche accuse tra Diciamo Opposizione e Diciamo Governo in merito alle responsabilità della recessione in corso, attestata dai famosi due trimestri consecutivi di variazione negativa del Pil (Prodotto Interno Lurido), e corroborata dai piagnistei di quelle prefiche che sono le società private di Rating.

Premesso che nemmeno gli economisti sanno (o meglio, soprattutto gli economisti non sanno) i tempi di reazione di un Sistema complesso nei confronti di qualunque politica economica, si può ragionevolmente asserire che entrambi i fronti hanno torto: sia quello che blatera di un “2019 bellissimo” (roba da # Italia-stai-serena, e dunque da necessari inurbani scongiuri) e sia quell’altro che, quando era maggioranza, ha fatto più danni all’economia del riscaldamento climatico ai ghiacciai dell’Hindu Kush.

Voglio dire che partono da lontano e arrivano fino all’altro giorno i governi che hanno portato l’Italia a un passo dal baratro. Certo, ci penserà poi l’attuale esecutivo a fare il decisivo passo avanti. 

Ormai il debito pubblico italiano ha raggiunto un livello e una progressione tali da non poter più essere scritto in cifre nemmeno su Twitter (che come noto consente soltanto 140 caratteri), e mai nessuno riuscirà a onorarlo completamente in maniera convenzionale, nonostante la Troika e i suoi gregari senza la k continuino a spedirci lettere riempite di frasi prive di senso come: “dovete ridurre il debito pubblico” e “bisogna mantenere i conti in ordine”.

Roba da ricovero (il loro s’intende) al pronto soccorso: dall’euro alla neuro. 

Se la “riduzione del debito” o il “mantenere i conti in ordine” dovesse passare dalla riduzione della Spesa Pubblica o, il che è uguale, dai famosi tagli più o meno lineari, o dalla Spending Review, o dal Fiscal Compact, o dalle Clausole di Salvaguardia, in una parola dall’Austerity, staremmo freschi, noi e la nostra Costituzione: perché si sta sostanzialmente parlando della stessa cosa, cioè della mortificazione del punto G, vale a dire dell’intervento sistemico del Settore Pubblico che è uno dei punti più sensibili della formula semplificata del Pil [Y = C + I + G + X – M, dove C sono i consumi, I gli investimenti, G la spesa pubblica, X le esportazioni e M le importazioni, ndr.].

Per fortuna l'hanno capito perfino gli economisti da bar sport (o da fb, è uguale) che solo stimolando codesto punto G si potrà sperare di ottenere più Pil per tutti.

Antonio Mellone

 

Forse a qualcuno non siamo simpatici quando denunciamo le discariche abusive. Forse vi rompiamo le scatole se continuiamo a parlarvi di immondizia, rifiuti, degrado e bruttezza.

Scusateci, ma non riusciamo proprio a parlarvi di bellezza della nostra terra se prima non rimuoviamo ciò che la distrugge, la insudicia, l’annienta.

Quindi noi continueremo senza sosta a pretendere da tutti, a partire dall’Amministrazione Comunale e fino all’ultimo dei cittadini, il rispetto della legge, ma prima ancora del buon senso.

Smaschereremo i crimini contro l’ambiente e il territorio, e dunque i loro autori, a partire da chi ha gettato alle spalle delle abitazioni di via Catullo e via Fedro una poltrona da salotto, sette monitor, un materasso a due piazze un bel po’ di cianfrusaglie di plastica.

Ma davvero non ci rendiamo conto che per ogni discarica abusiva, per ogni sversamento di liquami, e per ogni tentativo di incenerimento di rifiuti, un concittadino, uno di noi, inizia ad ammalarsi di cancro?


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Il Direttivo del Laboratorio di FareAmbiente di Galatina NOHA

 
L’ospedale Santa Caterina Novella dopo essere stato mortificato dai provvedimenti politici regionali di riordino ospedaliero, continua ad essere oggetto di polemiche e discussioni. In città in pochi si sono attivati concretamente a difesa del nostro ospedale e tra il silenzio e l’indifferenza di questa Amministrazione, bisogna dare atto al consigliere Giampiero De Pascalis di aver sempre combattuto con coerenza questa battaglia. Al di là di quelle che possono essere le strumentalizzazioni politiche addotte da qualcuno, bisogna riconoscere che a proprie spese, con le proprie forze e con quelle di tutti coloro che vogliono restituire dignità al nostro nosocomio, De Pascalis si è attivato con più raccolte firme per far sentire, nelle sedi opportune, la voce dei galatinesi. Non sappiamo quali saranno i risultati di queste azioni. La cosa certa è che, proclami a parte, queste risultano ad oggi le azioni più concrete a difesa dell’ospedale. Oggi leggiamo sulla stampa la polemica sorta tra il direttore del dipartimento regionale della salute Giancarlo Ruscitti e i parlamentari galatinesi penta stellati Donno e Mininno, sull’esistenza e sulla legittimità della week surgery al Santa Caterina Novella. Non sappiamo quale sia la verità a riguardo, anche se da subito questo provvedimento ci è sembrato un semplice contentino dato alla nostra città. Fa piacere che i parlamentari galatinesi del movimento 5 stelle si interessino alle sorti dell’ospedale, ma lo facciano in maniera seria e concreta. Non vorremmo infatti che i loro restino solo proclami, come già accaduto a Luglio 2018 quando L’Onorevole Donno ed il Senatore Mininno annunciarono la presentazione di una mozione in Parlamento, di cui non troviamo traccia, per chiedere di mettere da parte il progetto di un nuovo ospedale al centro del Salento, sostenendo invece un ammodernamento e ad una riqualificazione di quello già esistente a Galatina. Da allora non si è saputo più nulla. Nessun riscontro, nessuna risposta, nessun provvedimento concreto. La città si sarebbe aspettata molto di più dalla presenza in parlamento di ben due rappresentanti di una delle forze di governo. La stessa forza a cui appartiene il Ministro alla salute Giulia Grillo. Oggi come allora continuiamo a ribadire la necessità di una collaborazione tra tutte le forze politiche, al di là di ogni steccato politico culturale, affinchè possa essere restituita quanto meno la dignità a quello che per molti decenni è stato il nostro fiore all’occhiello. Antonio Garzia Membro del Direttivo – PSI Galatina
 

Abbiamo superato le quattromila firme: domenica gazebo in piazza San Pietro e Paolo, dalle 10 alle 12.30, per raccogliere altre firme. L’istanza con cui chiediamo che sia rispettato il Dm 70 e quindi riaperti i reparti di Chirurgia e Ortopedia chiusi per “capriccio” della cattiva politica è sostenuta dalla forza di tantissimi cittadini. Sarà inviata al presidente Emiliano, al ministro Giulia Grillo, ai vertici della Asl di Lecce, e vedremo se chiuderanno ancora gli occhi di fronte al mancato rispetto del nostro diritto alla salute. Ovviamente rimane in piedi il ricorso che ho fatto con il sostegno di tanti cittadini che hanno firmato con me, aspettiamo la fissazione dell’udienza di merito, ma nell’attesa delle decisioni dei magistrati non possiamo rimanere inermi e assistere allo stillicidio dell’Ospedale.

Il mio impegno per l’Ospedale è di lunga data, risale ai tempi della prima raccolta firme, la mia fu una delle prime. All’epoca, pur non avendo alcun ruolo politico, misi a disposizione anche i mezzi della mia azienda per bloccare il traffico a Galatina e far sentire con forza la nostra voce. Oggi, a qualcuno dà fastidio il mio impegno, e blatera via social rivendicando particolari meriti e miei demeriti.

A questo proposito rendo pubblico il messaggio che mi è stato inviato dal professore Gigi Mangia, al tempo della raccolta firme presidente dell’associazione “Boys, arte e cultura” di Galatina: «Il comitato in difesa dell’Ospedale è stato promosso dall’associazione “Boys, arte e cultura” di cui ero presidente. Il comitato era apartitico e formato da tanti cittadini, ognuno dei quali ha partecipato alla raccolta firme. Ricordo l’impegno di Giampiero De Pascalis e della sua azienda, di una persona che ha messo a disposizione a titolo gratuito il locale, del personale socio-sanitario. Altri, che si attribuiscono meriti particolari lo fanno senza fondamento»

In questi giorni ho letto sulla stampa che saranno inviati gli ispettori regionali a Galatina per il Week surgery. La Regione vuole eliminare anche questa attività che era una toppa messa dalla Asl allo scempio fatto sull’Ospedale. Noi non vogliamo toppe, devono ridarci i reparti che la legge prevede per un ospedale di base. La Asl può decidere qualsiasi modello organizzativo che ritiene utile a migliorare la qualità dei servizi, compreso il Week surgery, ma nessuno deve pensare di mettere a tacere le nostre rivendicazioni con un contentino.

 

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 

Fotografie del 16/02/2019

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