Di Antonio Mellone (del 31/12/2017 @ 16:27:34, in NohaBlog, linkato 1462 volte)

Le amenità della Convenzione (ovvero Circonvenzione di incapace) firmata tra Pantacom srl (quella del centro commerciale di 25 ettari di cemento in mezzo alla campagna) e il Comune di Galatina non finiscono mai di stupire.

In un altro brano del poema omerico troviamo quanto segue: “Gli obblighi assunti dalla società con la presente Convenzione vengono personalmente garantiti dall’Amministratore unico e legale rappresentante, sino al rilascio della polizza fideiussoria a prima richiesta di 80.000,00 euro (euro ottantamila/zero zero) rilasciata da primaria banca o compagnia assicurativa”.

Poffarbacco, per non dire mej cojoni.

 

L’esperienza del viaggio a Strasburgo, durante il quale ho avuto modo di visitare il Parlamento Europeo, è il frutto di un percorso all’interno del Movimento Per la Vita, che da alcuni anni frequento, in quanto è presente anche a Noha con il Centro di Aiuto alla Vita Casa Betania. Il Movimento si propone di promuovere e di difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale. Da trent’anni, inoltre, organizza, nelle scuole e nelle università, il Concorso Europeo, che da quest’anno è stato intitolato ad Alessio Solinas, membro dell’equipe giovani scomparso il 24 Luglio 2016. I premi sono vari e diversificati: il primo posto è proprio la partecipazione al viaggio a Strasburgo a cui sono stata onorata di aver preso parte, vincendo il primo premio della regione Puglia. Il Concorso propone la discussione, mediante elaborati, creazioni multimediali, foto, su tematiche riguardanti la bioetica in ambito internazionale. La scorsa edizione a cui ho preso parte presentava la seguente traccia: “C’è vita in Europa? Sulle orme del nostro futuro”. Il lavoro che ho presentato è stato un elaborato, che contro ogni mia aspettativa, è risultato vincitore.

Questo viaggio resterà per sempre una delle esperienze più belle che io abbia mai vissuto perché ha rappresentato per me un modo per conoscere meglio me stessa e per aprirmi al mondo. Infatti, sono partita da sola alla volta di Milano, dove ho incontrato gli altri vincitori provenienti da tutt’Italia: ciò mi dato ulteriore fiducia in me stessa e la possibilità di stringere nuove amicizie con persone fantastiche, uscendo dal comodo nido del conosciuto.

 
Di Antonio Mellone (del 14/01/2018 @ 20:49:00, in NohaBlog, linkato 1437 volte)

Apprendiamo con sollievo dal sempre ben informato Quotidiano (il quale ultimamente dimostra una verve, come dire, un po’ meno compiaciuta del solito - vuoi vedere che, sul tema, lo scetticismo sta iniziando a penetrare perfino in redazione?) che finalmente il Mega-porco commerciale Pantacom - dopo la proroga chiesta e ottenuta senza non dico una levata di scudi, ma nemmeno un’alzata di sopracciglia da parte del consiglio comunale galatinese e quindi della conferenza dei servizi barese – inizierà ad operare entro l’equinozio d’autunno 2019, vale a dire entro il 21 settembre dell’anno prossimo, cioè tra 20 mesi.   

Nell’articolo apparso sabato 13 gennaio 2018, così si esprime il “giornalista” della nota testata (i.e. testata frontale): “L’Amministrazione Amante, dunque, punta molto su questo progetto in quanto lo considera [sic] un’apprezzabile vetrina per l’intero territorio, in grado di generare ricadute positive in termini di attrattività” (qualunque cosa voglia dire).

Per quella data, pena l’annullamento di tutto l’iter autorizzativo, la società Pantacom srl dovrebbe o avere un milioncino di euro per pronta cassa da pagare alla Regione o, alternativamente, una fideiussione bancaria “a prima richiesta” di pari importo a garanzia della rateizzazione di questi oneri. Ma non basta. Un attimo prima di richiedere il permesso per dar corso allo scempio economico-ecologico di 25 ettari (sissignore, al confronto di certi entusiasti galatinesi Attila sarebbe un giardiniere) la società costruttrice dovrebbe bonificare sul conto corrente del Comune di Bananalandia, sempre cioè di Galatina, la somma di 420.000 euro quale compensazione (in gergo biblico “piatto di lenticchie”) per la mancata realizzazione del parco urbano di 5 ettari, depennato risolutamente  dal progetto perché gli alberi di alto fusto stonano un po’ in mezzo a tutto quel bendidio di cemento e asfalto.  

 
Di Antonio Mellone (del 21/01/2018 @ 17:15:22, in NohaBlog, linkato 1748 volte)

Le frasi killer sono locuzioni proferite per provocare, demotivare, mettere in cattiva luce, tagliare le gambe, autoassolversi, puntare il dito, sfidare, confondere le acque, dunque banalizzare, tediare, irritare, addormentare le coscienze prive di quell’anticorpo vitale che è il pensiero critico, far cascare le palle.

Il killeraggio dialettico Pro-Tap è fomentato scientemente dai Diciamo Giornali (sovente foraggiati da sponsorizzazioni più o meno laute per edulcorare titoli e brani, vale a dire pillole e supposte), dai troll (che spuntano come funghi nelle praterie feisbucchine), dalle svariate Tele Orba nazionali e locali (tipo quella tra i cui programmi più seri s’annovera il Mudù), dalle innumerevoli mezze-calzette votate alla “politica” (che presentano come Belle-nove le invece nefande notizie), dai redattori di Fogli di Via (dove Via purtroppo non sta per Valutazione di Impatto Ambientale); e, inconsapevolmente (cioè a loro insaputa), da una miriade di Diciamo Cittadini influenzati dai primi.

Ecco di seguito un saggio abborracciato e provvisorio delle frasi killer più celebri e frequenti sull’argomento Tap (seguite tra parentesi tonde da un opportuno logico antidoto):

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Non possiamo farci niente (Magari foste innocui. Invece così voi state strangolando la dignità di una terra); La gente vuole stare tranquilla (Se vuol star tranquilla la gente dovrebbe darsi una mossa); Voi siete dei sognatori (I veri sognatori dormono poco o niente); Ma così ti metti contro lo Stato (Questo non è lo Stato, ma l’antistato); Tap creerà 1000 posti di lavoro (I primi 650 saranno probabilmente quelli schierati dalla questura).

 
Di Antonio Mellone (del 10/02/2018 @ 12:33:22, in NohaBlog, linkato 1488 volte)

Onde fugare ogni dubbio, vi dico subito che la foto a corredo di queste note non è quella della discussione della mia tesi di laurea (quell’immagine non so manco dove sia andata a finire).

Potrebbe invece essere la prova lampante di quanto molti fra quelli che mi conoscono poi facciano carriera. Eh sì, visto che tra i personaggi che mi stringono  la mano – e che in precedenza, già che c’erano, m’avevano pure consegnato una medaglia d’oro - s’annoverano ben due ex-presidenti del Consiglio dei Ministri: vale a dire il defunto Giovanni Spadolini, già presidente del Senato e, in primo piano a destra, il prof. Mario Monti, ora senatore a vita (o forse a vite). Ma non è manco questo, benché sia vero eccome che (quasi) tutti quelli che mi conoscono prima o poi salgano a due a due i gradini della scala politico-sociale.

La verità è invece che in quel flash è impresso il momento in cui vengo espulso, ma con garbo (a certi livelli il politically correct è un must), non dal forum Ambrosetti di Villa d’Este che si tiene annualmente a Cernobbio (quella riunione al confronto di quest’altra è un posto da sfigati), ma addirittura dal club Bilderberg, del quale un tempo – lo confesso - facevo parte anch’io in qualità di osservatore (Osservatore Nohano, per la precisione).

Perché mi abbiano defenestrato è presto detto.

 
Di Antonio Mellone (del 17/02/2018 @ 15:36:22, in NohaBlog, linkato 1328 volte)

Siccome ormai per definizione ogni nuova legge elettorale è sempre peggiore della precedente - e l’ultima definita Rosatellum (pensata e votata da partiti sadomaso) non fa eccezione alla regola - è molto probabile che nessuno dei gruppi concorrenti vincerà alle prossime elezioni del 4 marzo: ergo tutti diranno di aver vinto.

E’ che le persone sono indecise davvero su chi riversare il proprio suffragio, o meglio disagio universale diretto: cioè non sanno se votare i sodali del sottoscrittore dei contratti con gli italiani siglati allo scrittoio in simil-mogano nel corso dei sempiterni programmi vespasiani, ovvero optare per i partiti decostituzionalizzati (ne esistono a bizzeffe, come i comuni denuclearizzati), vale a dire i candidati che hanno sostenuto fino all’altro giorno il Referendum (o Reverendum) per trasformare la nostra carta costituzionale in un morbido rotolone Regina (stavolta non nel senso della monarchia).

Non aspettiamoci nulla di nuovo da un elettorato che, nei secoli dei secoli fedele, seguiterà a credere agli asini vaganti nell’aere, a dar retta ai voltagabbana, a sostenere i chiacchieroni, a tifare per i barzellettieri, ad applaudire le pericolose macchiette della politica addirittura a chilometro zero. In maniera più prosaica a offrirsi a: diversamente onesti, amici degli amici, bancarottieri, legislatori ad personam, allergici alla verità, corrotti & corruttori, e novelli vandali (o vangàli) di questa terra al cui confronto Attila sarebbe un floricoltore.

Non c’è niente da fare: la gran massa dei votanti non desidera altro che d’essere trattata ancora una volta a fasci in faccia.

 
Di Fabrizio Vincenti (del 23/02/2018 @ 07:59:36, in NohaBlog, linkato 1767 volte)

Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?”, scrisse una volta Konrad.

Siete tutti invitati a pensare. Cari ragazzi pensate, pensate sempre, dovunque, con chiunque, per qualunque cosa pensate. Non si pensa mai abbastanza, e non credete a chi vi dice che pensare troppo fa male. Le idee, quelle sì possono veramente nuocervi, poiché un’idea può diventare ossessione, e chi non è disposto a cambiare mai un’idea è già sepolto nell’idiozia. Affezionatevi alla persona, ma siate sempre disposti a cambiare idea quando quella persona smette di pensarla come voi. Abbandonate le loro idee ma non mancate mai di rispetto alla persona. L’esercizio del pensiero, l’atto con cui elaborate una riflessione vostra, questo vi può solo far bene. Pensate quando siete fermi ad un semaforo, seduti sul water, mentre sorseggiate il vostro caffè mettendo da parte per un istante l’iPhone. E se qualcuno dovesse dirvi che è sempre meglio fare che pensare, non dategli retta. Ogni pensiero ha una sua materialità. Chi rinuncia a questo diritto, chi lascia ad altri la facoltà di pensare al suo posto, ha ucciso se stesso.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 25/02/2018 @ 16:33:58, in NohaBlog, linkato 1732 volte)

Nella nostra bellissima terra che è un paradiso nonostante l'ostinata ignoranza distruttiva di molti scellerati,  dove, quando il libeccio manca, lo scirocco e la tramontana giocano a colpi di carezze ventose, è raro vedere lo spettacolo dell'acqua che corre. Questa è terra di sole e di aria infuocata. Ma il suono che riecheggia nell'intorno  costringe a chiudere gli occhi per non vedere l'orribile operato dell'orco nero, ora padre e figlio, due generazioni indolenti, sempre pronti   a gettare a destra e manca, cemento e rifiuti. Dove gli avi posavano ordinatamente le pietre tolte dal campo, questi figli degeneri, posano le loro porcate. E i muri a secco sembrano discariche che arginano la supponenza. Ma nonostante tutto, le immagini del veleggiare di semplici barche di carta, che noi si rincorreva scalzi anche d'inverno,  ricordi di stagioni rapide, prendono il sopravvento e s'alternano a quelle invece di veri torrenti recalcitranti e lontani. Qui il Signore, durante la creazione del Suo Eden,  lasciò cadere di sicuro dei pezzi di Paradiso.
Ora è difficile credere che quest'acqua, che fino a poche decine d'anni fa, la coglievamo nel palmo per placare la sete,  ora invece, dopo aver lavato la campagna avvelenata da tonnellate di poltiglie  diserbanti,  trasporta con sé una cattiva magia di morte.

 
Di Antonio Mellone (del 01/03/2018 @ 21:38:11, in NohaBlog, linkato 1771 volte)

Chi l’avrebbe mai detto che nel corso di questa esilarante campagna elettorale la bandiera No-Tap avrebbe messo d’accordo quasi tutte le cosiddette forze politiche in Diciamo competizione (prodromica delle prossime venture grandi intese).

Da un lato abbiamo addirittura il proletario Berlusconi (già presidente-partigiano, nonché presidente-operaio) che si mette a sciogliere inni e canti a favore di chi si oppone a un’opera “anacronistica e devastante” [il cavaliere decaduto parla appunto di Tap e non anche, per dire, del Ponte sullo Stretto che invece sembra essere la soluzione di tutti i mali d’Italia e soprattutto di Sicilia - tipo il Traffico di Johnny Stecchino, ndr.]; dall’altro lato (della stessa medaglia), nientepopodimeno che Mr. D’Alema, leader Massimo di Leu (acronimo di Lies Easily Uploads: bugie facilmente scaricabili), il quale, in compagnia dei suoi novelli ineffabili cortigiani in lista (d’attesa), è diventato d’emblée così convintamente No-Tap, che al confronto Gianluca Maggiore sarebbe un consulente marketing della multinazionale di ‘sto gas (ovvero uno dei tanti troll a costo zero per perorarne la causa).

A volte mi vengono dei dubbi atroci, e mi chiedo: Ma se tutti sono contro questa Tap, vuoi vedere che alla fin fine la Tap l’ho voluta io (magari a mia insaputa)?

 

Canto notturno di un pastore ...

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