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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 22/12/2017

Di Marcello D'Acquarica (pubblicato @ 16:50:56 in NohaBlog, linkato 2147 volte)

A ovest, il muro di cinta della mia vecchia scuola confinava con i prati. Lo rasentava uno strettissimo sentiero che a nemmeno un metro di distanza, cedeva il piano ad una scarpata profonda quasi due metri.

La camminata sul battuto però era sicura, l’avevano calpestata centinaia di piedi. Quel sentiero era l’ultima strada a ovest che percorreva l’abitato da nord a sud e viceversa. Bisognava fare attenzione solo a qualche spuntone di pietra e pochi cespugli di piante spontanee e spinose. La campagna in quel tratto sembrava ai nostri occhi uno scalare di montagne immaginarie su piccolissimi dislivelli del terreno che con i monti nulla avevano a che fare, se non le rocce affioranti e bianche, macchiate dai colori dei muschi di stagione. A far temere il cammino dei nostri passi, stavano al fondo del precipizio, più o meno all’altezza del muro di cinta, due grandi fosse colme di reflui di liquame stallatico, che si dice le avessero scavate, le fosse, i soldati dell’armata del Reich in sosta a Noha nell’ultima guerra.

Dal quel sentiero in direzione sud, s’usciva dall’abitato attraversando una folta boscaglia di fichidindia. Da qui, dove ancora non c’erano case, aveva inizio il viale degli eucalipti. L’avevano impiantato quando tutti eravamo più poveri ma avevamo l’amor proprio, diremmo oggi: l’onestà intellettuale. Sempre da ovest, allineata con via Benevento, dritto dritto s’incrociava un altro sentiero stretto e lungo, che dopo aver superato in linea d’aria l’altezza del camposanto,  spariva fra gli ulivi di contrada Roncella. Il mito era ovunque: nei racconti dei vecchi, nelle fiabe di scuola o nelle visoni collettive dei nostri piccoli cervelli imbottiti di personaggi fantomatici o di anime di morti che attendevano al varco gli incauti viandanti non conformi all’avanzare della notte. Allora veniva facile imbattersi nel capitan Burrasca che brandendo la spada richiamava lo sguardo dei suoi fidi alla punta dei suoi baffi, oppure la piccola vedetta lombarda o l’uomo volante e addirittura il buon cappuccetto rosso. Troppa poca adrenalina? Eppure eravamo felici.

Il suono della campanella quella mattina tardava a farsi sentire. Marino, il nostro bidello, s’agitava visibilmente ed il suo andirivieni fra il cancello e la porta d’ingresso che sovrastava la scalinata d’accesso, era motivo per noi, diavoli educati a suon di mazzate, di inquietudine e alibi per fomentare il disordine.

L’ordine imposto dal buon bidello era visibilmente precario e il flusso della marea maschile tendeva a volte a  straripare all’esterno della cinta muraria e a volte tra le fila delle composte compagne  in grembiule a  quadretti bianchi e rosa.

Saltata la corrente e quindi a campanella ammutolita, tutto lasciava  presupporre un buon motivo per fuggire per le vie del paese, in direzione opposta a scuola e case, liberi e forsennati come dei piccoli pony imbizzarriti che hanno appena scavalcato il recinto che li imprigiona. All’orizzonte si parava il mistero. Una barriera grigio perla di ulivi attraversati necessariamente da antichi tratturi, le nostre carrare che appena larghe oltre il metro e mezzo si chiamavano vie. E così l’unica via era quella che portava alle due  Roncelle, la piccola e la grande, e l’altra più a nord che passando davanti alla masseria Colabaldi portava dentro le viscere di Galatina, come dire, l’ingresso di servizio. Il resto erano solo carrare, stretti sentieri tortuosi che scansando cozzi variopinti e fazzoletti di terra coltivati, si snodavano dolcemente in quella che era  la nostra bellissima campagna. Un mito, appunto.

Ora invece l’hanno ribattezzata  area artigianale. E tra montagne di pannelli fotovoltaici, muretti a secco sventrati o divelti del tutto, alberi secchi e bruciacchiati e distese di rifiuti di ogni genere, non ha più il sapore di campagna ma solo di una terra quasi morta. Come l’acqua sporca in fondo alla vecchia cisterna e l’aria che ad ogni girata di vento, puzza terribilmente di civiltà bruciata.

M. D’Acquarica

 

Nell’ambito della 8a edizione di “Natale nel centro storico” promosso ed organizzato dall’Associazione Turistica Pro Loco di Galatina, è stata inserita la premiazione per il presepe più bello e più significativo, pertanto nel tardo pomeriggio/prima serata di sabato 23 dicembre, la Commissione costituita dall’Assessore Nico Mauro, dalla Prof.ssa Liliana Cafaro, da Gigi Rigliaco, Flora Mangia e Fabio De Pascalis, passerà lungo il percorso dei presepi e farà le sue valutazioni che poi saranno custodite in una busta chiusa che sarà aperta per la premiazione il 06 gennaio 2018. Il percorso dei presepi è quello segnalato dalla mappa presente nei punti principali ed accanto ai locali della Proloco stessa, in Via Umberto I. La manifestazione Natale nel Centro storico, non terminerà del tutto il 23 dicembre, in quanto alcune installazioni ed esposizioni rimarranno aperte fino al 06 gennaio.

L’associazione Proloco ringrazia l’Amministrazione Comunale,  il I, II e III polo degli Istituti comprensivi, l’Istituto I.I.S.S. “ Falcone Borsellino” di Galatina con tutti gli insegnanti, alunni, genitori, gli artisti, gli artigiani, gli operatori, le aziende ed i privati che si sono messi a disposizione per la riuscita della manifestazione, hanno collaborato , hanno messo a disposizione, tempo, luoghi e/o cose.

Momenti di tradizione e di incontro delle comunità.

L’Associazione Proloco di Galatina

 
Di Redazione (pubblicato @ 16:44:12 in Comunicato Stampa, linkato 1158 volte)

L'allievo della Showy Boys Galatina, Marco Martina, è tra i 18 atleti convocati dall'Area Tecnica del Comitato Regionale Puglia per la partecipazione ad un collegiale che si svolgerà a Locorotondo da venerdì 22 a domenica 24 dicembre. La convocazione è diretta agli atleti di interesse regionale per l'attività di qualificazione in preparazione al Trofeo delle Regioni 2018.

Il bianco-verde Marco Martina, classe 2002, con la maglia della sua società sta disputando i campionati provinciali di categoria under 18 e under 16 agli ordini di mister Gianluca Nuzzo. Nelle passate stagioni sportive ha fatto parte della selezione regionale e, nello scorso mese di giugno, ha preso parte al Trofeo dei Tre Mari, al Trofeo Campania e, prima ancora, al Trofeo delle Province.

La convocazione dell'allievo della Showy Boys arriva a conferma dell'importante lavoro tecnico che la società, attraverso il suo staff di allenatori, sta svolgendo in seno al settore giovanile e che ha portato il club galatinese, già Scuola Regionale di Pallavolo, ad essere insignito del Marchio d'Argento Fipav quale certificazione di qualità per l'attività del suo vivaio.

www.showyboys.com

 
Di Redazione (pubblicato @ 16:41:56 in Comunicato Stampa, linkato 687 volte)

Nessuna sorpresa sotto l’albero di Natale che possa allietare le festività  in casa Olimpia S.B.V., alimentando speranze e punteggio in graduatoria: è arrivata invece la decima sconfitta ,su altrettante gare, che scava un divario di 11 punti con la quart’ultima in classifica destinata a giocare i play out.

Non è che domenica a Tricase ci si aspettasse una scossa tellurica da parte degli atleti galatinesi , ma almeno si attendeva un impulso che determinasse uno scostamento numerico tale da disancorare il fondo classifica .

Così non è stato: la gara con la Fulgor, a dispetto dello sfavorevole divario di posizioni dei galatinesi, offriva oggettive possibilità di far punti, ma la squadra di mister Stomeo ha sprecato tantissimo, bruciando il secondo set (23-25) con mancate difese su pallonetti difendibili e il terzo set con il fondamentale del muro, mai efficace sull’opposto di casa.

Indecisioni colossali in difesa, gambe zavorrate e valutazioni conflittuali rimaste allo stato di approccio ,con  Pierri  che barcolla, Corsetti che non gli è d’aiuto, Guarini e Iaccarino non incidenti. Muccione , il più positvo dei suoi, è conservativo in battuta servendo palloni docilissimi che Dal Monte e Melfi mettono a terra con facilità.

Con Buracci limitato fisicamente da un’infiammazione rotulea al ginocchio destro, il solo a preoccupare i tricasini è stato Davide Petrosino, la giovane ala che con coraggio e irriverenza, tipica della sua età, ha attaccato con efficacia, mai tirando indietro il braccio….anzi…..

Ora alla cronica debolezza in attacco si affianca una bassa autostima di tutto il gruppo, una perdita di certezze, un atteggiamento che vira verso l’assuefazione.

Il lavoro congiunto di tecnici e dirigenti ,nel periodo di sosta del campionato ,potrà servire ad evitare una caduta libera con pesanti conseguenze sull’annata sportiva.

 

Tabellino

Libellula Fulgor Tricase-Olimpia S.B.V. Galatina  3-0 (25/15,25/23,25/20)

 

Libellula Fulgor Tricase: Marzo (10), Tridici (7), Rosafio (5), Melfi (12), Pellegrino D. (7), Dalmonte (18),Bisanti(L)

All.De Giorgi

 

Olimpia SBV Galatina: Guarini (2), Corsetti (4), Iaccarino (3), Muccione (2), Petrosino (11), Buracci (13),Pierri(L),Persichino, Rossetti (n.e.),Calò(n.e.),Apollonio(n.e.)

All. Stomeo  Ass. Bray

 

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

OLIMPIA S.B.V. GALATINA

 

Fotografie del 22/12/2017

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