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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 18/05/2018

Con Mons. Vetta e Mons. Nappi si chiude il l’ottocento. Nuovi vescovi e nuove storie di Nardò e di Noha ci attendono nelle prossime puntate.

La redazione

 

 

LUIGI VETTA (1805 – 1873)

Vescovo dal 20 aprile 1849 al 10 febbraio 1873

Dal 1849 al 1873 Pontefice era:

            Pio IX (1792-1878)                                       Papa dal 1846 al 1878

 

            Arciprete di Noha

            Don Michele Alessandrelli (1812-1882),       parroco dal 1847 al 1882

 

            Luigi Vetta, figlio di Angelo e di Maria Berchinio era nato nel 1805 ad Acquaviva Colle Croci, comune di Acquaviva, diocesi di Termoli, provincia di Campobasso. Studiò lettere e filosofia a Napoli. Il 20 aprile 1849 Pio IX, che si era ritirato a Gaeta invocando l’aiuto delle potenze cattoliche, dopo l’uccisione del presidente dei ministri dello stato pontificio Pellegrino Rossi, lo nominò Vescovo di Nardò.

            Dopo l’ingresso in diocesi decise  di iniziare la visita pastorale, per conoscere più da vicino il suo gregge, per porgere a tutti i suoi figli il suo saluto, la sua parola ed il suo conforto, per conoscere i desideri e le necessità dei medesimi e per poter prestare l’opportuno rimedio ai difetti ed ai mali morali. La indisse il 3 aprile ed il 7 la iniziò e dopo tre anni, il 10 aprile 1853, la portò a termine.

            Fin dall’inizio del suo episcopato si adoperò con tutte le forze per la ri-costruzione dell’episcopio, ed intanto, come i suoi predecessori, andò a risiedere in contrada le Cenate. Perciò le bolle di questo periodo sono datate non dalla curia o dal palazzo vescovile, ma dalla nostra residenza. Il 22 maggio 1850 ordinò al maestro muratore Donato Cimino di continuare i lavori, già iniziati per incarico del Lettieri, e, tre anni dopo, il rustico del palazzo era già pronto. Il 30 novembre 1853, il perito architetto Gregorio Nardò eseguì, per disposizione del Vetta, la stima finale dei lavori, dalla quale risulta che quelli del pianterreno comprendevano la costruzione dalle fondamenta di oltre quindici vani, una scala segreta, due portici, un grande arco di comunicazione tra il palazzo vescovile ed il seminario e la scala centrale con due piccoli ripostigli nel sottoscala; inoltre lavori di intonaco, di pavimentazione e di rifiniture in altri sette vani, già fatti costruire dal Lettieri.

            Il pianterreno richiese la somma di ducati 3.722,82. I lavori del primo piano, invece, comprendevano la costruzione del blasone della scala maggiore, di circa venti vani con accessori e della scala di accesso alla terrazza; inoltre lavori di intonaco, di pavimentazione e di rifiniture a tre vani costruiti prima. Il primo piano richiese la somma di ducati 5.309,69; per cui la somma complessiva fu di ducati 9.032,51.

            Nel febbraio 1854 il palazzo vescovile di Nardò era già completato anche nelle rifiniture.

 

          Il Vescovo Vetta si trovò a Nardò in un periodo storico molto turbolento (1860/1861), allorché il Regno delle due Sicilie fu sconvolto dai moti rivoluzionari per la cacciata della dinastia borbonica, dominante da molti anni, e per l’unificazione con il regno d’Italia, contrastati dalle soldatesche borboniche. Fu bersaglio di persecuzioni da parte dei liberali, fu vittima di violenze, subì il rapimento, l’allontanamento forzato dalla sede e dalla diocesi e il domicilio coatto.

            Nel ministero pastorale di questa diocesi fu coadiuvato dall’arcidiacono Giuseppe M. Leante che era il vicario generale, e dai provicari generali, proposito Francesco Toraldo, dal 1851 al 1858, canonico Salvatore Perrone, dal 1858 al 1872, e primicerio Vincenzo Marinaci, per qualche anno soltanto, nel 1869.

            Fu uno dei padri del concilio ecumenico vaticano I (1869- 1870), indetto da Pio IX, e prese parte alle varie sessioni.

            Verso la fine del 1867 fu colpito da una lunga e crudele malattia, che lo rese quasi immobile per molti anni e che egli sopportò con rassegnazione e con fortezza cristiana.

            Dopo ventiquattro anni di episcopato, all’età di 68 anni, il 10 febbraio 1873, alle ore 17, cessò di vivere. Fu sepolto nella chiesa della B. V. Incoronata, posta a qualche chilometro fuori le mura della città, e sulla tomba fu collocata l’epigrafe che sintetizza bene la sua vita e che qui riporto in italiano:

 

Gesù Maria

Qui riposa

LUIGI VETTA

da Acquaviva Colle - Croci

per circa 24 anni Vescovo di Nardò

Nelle discipline ecclesiastiche

e nelle lettere classiche

dotto

utile alla città e alla diocesi

frugale

assai munifico verso i poveri

la violenza la fuga l’esilio

con animo invitto

per la chiesa per la giustizia

avendo tollerato

a Roma uno dei Padri del grande concilio Vaticano

a 68 anni di età

il 10 febbraio

logorato da lunga e crudele malattia

Improvvisamente morì l’anno 1873

 

 

Relazione con la chiesa di Noha

 

            In questo periodo l’arciprete di Noha era don Michele Alessandrelli, nato a Seclì nel 1812 da Michele e Vita Picciolo: fu Arciprete dal dicembre 1847 fino alla sua morte 17 Settembre 1882. Fu sepolto nel cimitero di Galatina. Bisogna anche aggiungere che era molto devoto di San Michele, sia perchè lui stesso si chiamava Michele e sia perchè era parroco di una parrocchia intitolata a questo Arcangelo.

          Appassionato della storia locale, oltre al fatto che, come abbiamo già detto, ci ha lasciato nei registri di battesimo un bigliettino su cui annota come suo vanto la scoperta del racconto del miracolo del 1740, attribuito all'intercessione di San Michele, nel 1850 ha compilato un prezioso documento che è la sua relazione per la visita pastorale che Mons. Luigi Vetta condusse alla Diocesi nel 1850-53.

            A Noha il Vescovo venne il 14 maggio 1852, poi anche  l’11 giugno 1855 e infine il 6 giugno 1857. In questa relazione don Alessandrelli descrive con molti particolari la situazione della chiesa di Noha: strutture, beni e persone. Le notizie che ci trasmette, utili per conoscere la storia della chiesa di Noha, per noi oggi si rivelano molto importanti.

            Durante i suoi anni bisogna annotare anche il rifacimento della chiesa di San Michele con l’ampliamento della struttura che inglobava la vecchia chiesa del 1502. Infatti nel 1857 a spese sue personali e col concorso del popolo di Noha, fece costruire dalle fondamenta la chiesa parrocchiale insieme con la sagrestia e la torre campanaria. Il perito architetto Gregorio  Nardò, lo stesso che a Nardò aveva costruito l’episcopio, valutò i lavori, ultimati il 7 ottobre 1857, ducati 411,33.

            Il 12 agosto 1855, scoppiò una terribile epidemia di colera che durò sino a tutto il mese successivo, seminando rovina e morte. A Nardò oltre seicento furono le persone colpite dall'inesorabile male e ben 373 incontrarono la morte. Ogni giorno, senza nessuna eccezione, per due mesi interi, il terribile morbo fece le sue vittime, che da tre nel primo giorno 12 agosto, toccarono il numero più alto il 5 settembre con ben 29 morti.

            Ma si vede che il colera deve essere durato un certo tempo, perché il nostro Arciprete a conclusione dell’anno 1867  nel registro dei morti informa:

          In questo anno decorso dominò in questo paese il Colera Morbus, ma per grazia speciale di Dio misericordioso e del nostro Protettore S. Michele Arcangelo fu moderato e non desolante come negli altri paesi e Città.

 

Sacerdoti presenti a Noha in questo periodo

 

* Don Mario Resta, di cui non abbiamo notizie e che ha sostituito don Alessandrelli negli ultimi tre anni della sua vita come Economo Curato.

* Don Pantaleo Paglialonga, Economo Curato.

* Don Francesco Greco, di Noha, è Vice Parroco. Nella relazione per la visita pa-storale l’Alessandrelli lo descrive così:

Rev.do Sacerdote D. Francesco Greco di questo stesso Comune di anni 39, ordinato a titolo di patrimonio sacro, e sotto il solo titolo della Chiesa. Sostituto autorizzato a richiesta del Parroco da S.E. Rev. ma Monsignor Vetta Vescovo di Nardò.

* Don Nicola Caputo, Economo Curato e poi arciprete

* Il Can. Salvatore Erroi di Galatone, Economo Curato.

 

 

 

Salvatore Nappi (1828 - 1899)                         

Vescovo dal 22 dicembre 1873 al 23 giugno 1876

Dal 1873 al 1876 il Pontefice fu:

            Pio IX (1792-1878)                                              Papa dal 1846 al 1878

 

            Arciprete di Noha

            Don Michele Alessandrelli (1812-1882),       parroco dal 1847 al 1882

 

            Salvatore Nappi nacque a Nola, provincia di Napoli, nel marzo 1828. Era canonico e professore di diritto ed aveva 45 anni quando il 22 dicembre 1873 fu nominato vescovo di Nardò dal Papa Pio IX.

            Il 18 gennaio 1874 prese possesso della diocesi mediante il procuratore canonico Alessio Bona.

            Poche notizie si hanno della sua attività pastorale in questa diocesi, che governò per due anni e cinque mesi circa. Sembra che stesse preparando la visita pastorale ed avesse inviato allo scopo i relativi questionari ai parroci, ma non ebbe il tempo di effettuarla.

  Nel giugno del 1876, per motivi sconosciuti, il Nappi rinunziò alla sede di Nardò. Fu quindi Vescovo ausiliare di Calvi e Teano e poi Arcivescovo di Conza e Campagna in provincia di Avellino. Morì  arcivescovo emerito nel 1899.

            Il procuratore Alessio Bona al capitolo radunato comunicò di aver ricevuto una lettera assicurata dall’auditore del Papa contenente la libera ed incondizionata rinunzia di Salvatore Nappi a vescovo di Nardò e la benigna degnazione del Pontefice ad accettarla .

           

Relazione con la chiesa  di Noha

           

            Non se ne hanno notizie.

[continua]

P. Francesco D’Acquarica

 

Domenica 20 Maggio dalle ore 10:00 saremo a Galatina in Piazza Dante Alighieri con il nostro gazebo per informare i cittadini delle tante cose importanti che abbiamo inserito nel contratto di Governo.
Insieme agli attivisti di Galatina e frazioni saranno presenti il portavoce in consiglio comunale Paolo Pulli, il portavoce alla Camera dei Deputati Leonardo Donno e il portavoce al Senato della Repubblica Dino Mininno.

Vi aspettiamo..

 #IoSonoNelContratto


MoVimento 5 Stelle Galatina

 

Mio malgrado devo uscire dal coro o meglio dalla scontata retorica che si innesca di fronte a fatti gravi. L’immagine della città ha subito un duro colpo e il sindaco, Marcello Amante, aveva il dovere di venire ieri in Consiglio comunale e dirci cosa ha fatto all’indomani delle notizie di stampa o cosa intende fare. Candidamente ha affermato che non voleva trattare l’argomento in Consiglio. Mi sarei aspettato che venisse in Consiglio a dirci che appena apprese le notizie di stampa si era preoccupato di chiedere un incontro al prefetto di Lecce per valutare eventuali rischi per la sicurezza dei cittadini. Il minimo che poteva fare era una richiesta di maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, ma evidentemente non ha fatto nulla di quello che un amministratore accorto dovrebbe fare.

La legalità è rispetto delle norme, senza eccezioni. Tutti i consiglieri oggi in carica hanno dichiarato di non aver speso nulla per la campagna elettorale in quanto avrebbero utilizzato materiale prodotto dal partito di riferimento, peccato che queste forze politiche abbiano dichiarato zero spese. Chissà chi ha pagato i comitati elettorali o il materiale distribuito.

L’operazione della Procura di Lecce, a cui va tutta la mia solidarietà per il difficile compito che vede i magistrati chiamati quotidianamente, insieme alle forze dell’ordine, a garantire la sicurezza di noi cittadini, è stata utilizzata dal sindaco per vestirsi da eroe in quanto – a settembre 2017 – decise di mettere i lucchetti allo stadio comunale.  

Rammento a me stesso e ai cittadini, che l’azione è partita dal commissario straordinario Aprea e aveva l’obiettivo di migliorare la gestione dei crediti e la loro riscossione. I lucchetti allo stadio sono stati messi perché non veniva saldato quanto dovuto dal gestore ed era un atto dovuto visto che l’iter era già in itinere al momento dell’insediamento di questa maggioranza. Ma al sindaco chiedo quali azioni ha posto in essere per recuperare quel credito, non solo da quella società, ma da tutte le associazioni che gestiscono le strutture comunali destinate alle attività sportive e che hanno maturato un debito verso l’amministrazione. Questo significa avere la schiena dritta.

In data 13 marzo ho fatto richiesta di accesso agli atti per tutte le strutture sportive di proprietà comunale. Solo il 14 maggio gli uffici hanno inviato parte della documentazione e non è la prima volta che non sono solleciti a fornire gli atti richiesti. Dalla documentazione si evince la grande confusione con cui gli uffici gestiscono i rapporti con le associazioni, al punto che alcune posizioni debitorie hanno cifre altissime: dai 30 ai 50mila euro e nessuna azione di recupero è stata intentata.

La legalità e la salute dei conti pubblici passano anche da questo, oltre al fatto che una gestione politica trasparente e attenta previene la formazione di quell’humus in cui matura quel che leggiamo in questi giorni sulla stampa. 

A breve sarà un anno che questa amministrazione è in carica e quindi non è responsabile di tutto, ha ereditato una macchina burocratica che non sempre ha gestito con oculatezza, ma certo il sindaco Amante non ha fatto nulla per cambiare le cose: né da consigliere di opposizione dove sedeva tra i banchi senza accorgersi del baratro in cui stava cadendo Galatina, né oggi da primo cittadino.

È sicuro che ieri si sono approvati un bilancio consuntivo che certifica come  nessuna azione significativa è stata posta in essere per migliorare la situazione dei conti pubblici, efficientare la macchina burocratica, dare qualità ai servizi, abbattere gli sprechi, incentivare la capacità di riscossione dei tributi. Altro che eroi, ci basterebbe una sana gestione della cosa pubblica.

 

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 

E’ di questi giorni la buona notizia, apparsa sul sito LecceSette (http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=52617&id_rub=133),  riguardante la realizzazione del megaparco commerciale in contrada Cascioni a Galatina, il cui taglio del nastro pare sia fissato per il 2020.

Un’opera fondamentale per tutto il territorio di Galatina e dei paesi limitrofi che sembra essere arrivata a compimento dopo anni di battaglie, di ostruzioni e di rallentamenti.

Abbiamo sempre creduto che, in un contesto di recessione e di decadenza che si protrae da anni,  la realizzazione del megaparco commerciale rappresenti per il nostro territorio un’irrinunciabile possibilità di sviluppo e di crescita, anche e soprattutto alla luce di quelli che saranno i riflessi economici, commerciali ed occupazionali che deriverebbero dall’indotto.

Ecco perché nel susseguirsi degli anni e delle varie amministrazioni, a prescindere se si trovasse in maggioranza o in opposizione, il Partito Socialista è sempre stato determinante e fondamentale nella realizzazione del magaparco, votando in ogni occasione con coerenza e convinzione a favore di quest’opera, a partire dall’amministrazione Garrisi in cui proprio grazie al voto favorevole dei consiglieri socialisti poté essere approvato il progetto che altrimenti sarebbe naufragato a causa della spaccatura dell’allora maggioranza.

Negli anni infatti, diverse sono state le forze politiche che pur sostenendo di essere favorevoli allo sviluppo commerciale ed alla crescita della città, nei fatti e nelle azioni si sono messe di traverso ed hanno ostacolato in tutti i modi  ed in tutte le sedi possibili il progetto, contribuendo a rallentarne la realizzazione, pur di salvaguardare il proprio orticello ed i propri interessi di bottega.

Il Partito Socialista invece, avendo come punto di riferimento esclusivamente il futuro economico e commerciale della città e dei suoi cittadini, ha capito da subito che questa avrebbe rappresentato una delle ultime opportunità per ridare slancio e centralità ad una città altrimenti condannata ad essere declassata e marginalizzata rispetto alla crescita di altri territori più lungimiranti ed aperti.

Dopo giorni bui in cui sono state gettate ombre ed accuse su Galatina e sui suoi abitanti, questa rappresenta finalmente un’ottima notizia che ci fa guardare al futuro con ottimismo.

Il Segretario

Pierluigi Mandorino

 

Sabato 19 Maggio, alle ore 11, a Galatina, presso il Palazzo della Cultura, "Celestino Contaldo", sarà presentata la manifestazione Salento Sport e Vita, giornata dello Sport e della Solidarietà: Zen e Street Workout, a cura dell'assessorato allo Sport del Comune di Galatina e della Asd Zen Shin. Interverranno, tra gli altri, il sindaco di Galatina, Dr. Marcello Amante, Vincenzo Russo, segretario dell'asd Zen Shin, la Dr.ssa Maria Rosaria Giaccari, assessore allo Sport e Serena Sabella, responsabile marketing Sabella Auto.  

Ufficio Stampa Formamentis Lecce

www.presslab.it

 

Sin dall'inizio del suo mandato, il lavoro svolto dall'amministrazione comunale è stato indirizzato verso la possibilità di una riduzione dei tributi, compresa la tariffa sui rifiuti. Nonostante le evidenti difficoltà economico-finanziarie, si era giunti ad ottenere una riduzione della TARI, dovuta, tra l'altro, al buon risultato della percentuale di raccolta differenziata che, mese dopo mese, dimostrano i cittadini con il loro impegno quotidiano. Tuttavia, prima dell'approvazione del bilancio, è intervenuta una sentenza del Consiglio di Stato che ha condannato 63 comuni salentini, tra cui Galatina, in merito all'adeguamento della tariffa per il conferimento della frazione secca dei rifiuti nell'impianto di trattamento di Cavallino, di proprietà della società Progetto Ambiente. I comuni sono stati condannati al pagamento di una partita da 30 milioni di euro e, per questo motivo, al fine di adempiere alla sentenza, l'amministrazione ha dovuto distribuire la propria quota pari a 700 mila euro all'interno della bolletta della TARI, andando così a neutralizzare quel risparmio che si era riuscito ad ottenere. Se non avessimo lavorato in quella direzione, avremmo corso il rischio di procedere ad aumenti medi all'incirca del 20%.

Comprensibile, certo, il malcontento generale di fronte ad una tariffa così elevata. Il lavoro dell'amministrazione mira ad un intervento a favore del contribuente, stimolata dalla proficua collaborazione in materia di raccolta differenziata. È proprio questa la direzione giusta che bisogna continuare a percorrere.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Scopo di questo Workshop è stato il racconto, intriso anche di emozioni, dell’esperienza fino ad ora vissuta dagli attori del Progetto di Collaborazione Medico di Medicina Generale/Psicologo di Base all’interno dello stesso Studio Medico. La sperimentazione, della durata di 18 mesi, è stata finanziata dall’Ambito Territoriale Sociale di Galatina ed è stata avviata il 17 Marzo 2017 nel Distretto Socio-Sanitario di Galatina (Le) grazie all’accordo tra l’Azienda Sanitaria Locale., Ambito Territoriale Sociale e l’Azienda di Servizi alla Persona Istituto Immacolata.

 Si tratta di un modello di prevenzione di primo livello, caratterizzato da brevità, gratuità per l’utente, rapidità e facilità di accesso, sperimentato per la prima volta 18 anni fa dal prof. Luigi Solano dell’Università “La Sapienza”.

Obiettivi del progetto

     Il progetto prevede l’introduzione di uno “Psicologo di Base” in una dimensione di collaborazione congiunta a fianco del medico di base, allo scopo di offrire un approccio globale alle richieste dei pazienti, senza la necessità né di un invio né di una specifica domanda psicologica, entrambe di assai difficile realizzazione. Una assistenza così organizzata può quindi permettere di:

 

  • Garantire un accesso diretto a uno psicologo a tutti i cittadini senza il rischio di essere etichettati come “disagiati psichici”;
  • offrire un ascolto che prenda in esame, oltre alla condizione biologica, anche la situazione relazionale, intrapsichica, sociale, di ciclo di vita della persona;
  • intervenire nelle prime fasi del disagio, quando non si sono organizzate malattie gravi e croniche sul piano somatico od organizzazioni intrapsichiche fortemente limitanti il funzionamento della persona, con conseguente riduzione dell’impatto sociale del suo disagio e dei costi per la comunità;
  • promuovere e rafforzare stili e modalità relazionali tra medico e utente maggiormente funzionali e che facilitino le fasi del processo di diagnosi e cura.
  • eventualmente, in casi specifici, effettuare correttamente degli invii a specialisti della Salute Mentale o ad altri Servizi Socio-Sanitari Territoriali
  • favorire un’integrazione di competenze tra Medicina e Psicologia, con arricchimento culturale di entrambe le figure professionali;
  • limitare la spesa per analisi cliniche e visite specialistiche, nella misura in cui queste derivino da un tentativo di lettura di ogni tipo di disagio all'interno di un modello esclusivamente biologico;
  • Ridurre le liste d’attesa.

 

L’équipe coinvolta nella sperimentazione

Raccolta ed Analisi Dati Sperimentazione a cura di:

Dott. Antonio Giglio, Psicologo; Dott.ssa Irene Stefanizzi, Psicologa; Dott.ssa Roberta Dolce, Psicologa.

Psicologi e MMG che si affiancano all’interno degli Studi:

Dott.ssa Angela Antonaci, Psicologa/Psicoterapeuta - Dott. Antonio Antonaci, MMG Galatina

Dott.ssa Federica Zizzari, Psicologa/Psicoterapeuta - Dott. Luigi Stifani, MMG Neviano

Dott.ssa Elisa Corrado, Psicologa/Psicoterapeuta - Dott. Antonio Vaglio, MMG Aradeo

I professionisti sono presenti presso gli ambulatori 2 volte a settimana, una di mattina e una di pomeriggio, al fine di coprire diverse tipologie di utenti.

Coordinatrice del Progetto:

Dott.ssa Ornella Gidiuli, Psicologa/Psicoterapeuta Area Dipendenze A.T.S. di Galatina

Supervisori Sperimentazione:

  • Dott. Antonio Dell’Anna, Dirigente Psicologo/Psicoterapeuta del Consultorio Familiare di Galatina
  • Dott. Giuseppe Luigi Palma, Dirigente Psicologo/Psicoterapeuta presso l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, già Presidente Nazionale dell’Ordine degli Psicologi

Questo primo importante appuntamento di Incontro/Confronto per gli “addetti ai lavori”, attori della sperimentazione in corso, ha visto la presenza e la partecipazione del Direttore del Distretto Sanitario di Galatina, Dott. Cosimo Esposito, dell’Assessore ai S.S. di Galatina, Dott. Antonio Palumbo, della Presidente A.S.P. Istituto Immacolata di Galatina, Francesca Fersino, e della Responsabile dell’Ufficio di Piano A.T.S. di Galatina, dott.ssa M. Teresa Bianco.

Tutti i partecipanti hanno espresso una chiara e forte volontà di dare continuità a tale esperienza i cui frutti, a detta degli stessi Medici di Medicina Generale, si stanno cominciando a raccogliere adesso. Sono proprio loro a riportare, con entusiasmo e dovizia di particolari, i casi di loro pazienti in cui è risultato particolarmente evidente il benessere raggiunto grazie alla collaborazione, fianco a fianco, tra Medico e Psicologo.

                                                                                                                    

Ornella Gidiuli

Psicologa e psicoterapeuta

 
Di Redazione (pubblicato @ 13:25:35 in Comunicato Stampa, linkato 991 volte)

A partire dal corrente mese di maggio e per i successivi otto mesi è in programma, nell’ambito del progetto “In Reading 2016”, l’iniziativa denominata “il Circolo dei Lettori”.

Una volta al mese i gruppi di lettura si incontreranno, presso la sala lettura della Biblioteca Comunale “P. Siciliani”,  per  approfondire la conoscenza di alcuni libri, creando le condizioni per socializzare e sviluppare la propria soggettività.

Per partecipare è sufficiente compilare l’allegato modulo da inviare al seguente indirizzo di posta elettronica: inreading2016@hotmail.com

Modulo Circolo Lettori

Uffiicio Stampa del Comune di Galatina

 

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